In questo fumetto racconto in sintesi come ho affrontato la vita nel mondo maschile tossico, dopo 30 di vita socializzato come donna.
La mascolinità tossica è stato ed è ancora una delle cose che mi creano più disagio e nervoso.
Se prima qualsiasi atteggiamento o look “maschile” non era “abbastanza femminile”, ora qualsiasi atteggiamento o look “femminile” non è “abbastanza maschile”.
Riuscire ad andare oltre gli stereotipi e ad essere semplicemente me stesso non è stato facile da subito, ho dovuto lottare contro il la voglia di raggiungere lo stereotipo di uomo ogni giorno.
La società ci innesca brutalmente dei meccanismi nel cervello che ci dicono come un uomo e una donna devono essere e questo ci fa compiere ad essere e compiere azioni che, pian piano, fanno sbriciolare la nostra personalità.
Uomo e donna sono solo due costrutti sociali e culturali e proprio per questa ragione non possono essere la rappresentazione di ogni persona, perché ogni persona è diversa e non può essere inscatolata come uno stock di bottiglie di salsa al pomodoro.
Come faccio quindi a resistere alla mascolinità tossica?
Cerco di fare e dire solo le cose che mi vengono spontanee senza pensare a cosa la società si aspetta da me.
In contesti dove le persone sono estremamente misogine questo è molto difficile, essere se stessi in una società patriarcale è una sfida ma se la vinci puoi godere del premio più grande che la vita ti può donare: essere semplicemente te stess*.
La spilla ispirata al Fumetto
Articolo di Lucas Califano