Viviamo nella società della performance, eterocisnormativa, bianca, abile, neurotipica e benestante.
Che succede in questa società quando hai un burnout personale o lavorativo o quando sei costrettə a nascondere la tua identità di genere e il tuo orientamento sessuale?
Succede che arriva la frustrazione, nei casi peggiori la depressione, nei migliori dei casi inizi una psicoterapia che ti porta a capire che non sei tu il problema, ma che tu sei un essere umano e necessiti di trovare un modo di vivere adeguato alle tue esigenze, nei casi peggiori continui ad andare ogni giorno a lavoro, ogni giorno con meno voglia di vivere e ogni giorno più apaticə.
Ho vissuto 10 anni della mia vita insoddisfatto, ho rincorso come un pazzo la carriera professionale in diverse aziende, nascondendo la mia identità di genere e il mio orientamento sessuale, sperando sempre in quel bagliore di luce che mi illuminasse l’animo ma quello che succedeva era l’esatto opposto, la luce era sempre più lontana e io ero sempre più lontano da me stesso.
Solo ora, a 32 anni, con tanti sacrifici, investimenti, pianti e la benedetta piscoterapia, sto iniziando a rivedere la luce.
A Febbraio ho iniziato il progetto di fumetti Genitalia Panic che mi ha ricordato chi ero e ciò che ero importante per me, fino ad arrivare a Luglio con il progetto di Arte e Grafica inclusiva Creative Panic.
Ho ancora molto lavoro da fare, non nasconderò che ci sono molti momenti di sconforto, che avere un lavoro full-time e una partita iva avviata non è facile, la paura mi accompagna sempre ma la voglia di rincorrere quella luce è così tanta che la determinazione continua ad essere forte.
Essere se stessə e fare ciò che si ama è possibile in una società della performance, eterocisnormativa, bianca, abile, neurotipica e benestante?
Ci dicono che tutto è possibile, ma siamo persone diverse tra loro e ognuna di noi ha necessità e limiti diversi, ognuno di noi incorre in possibili ostacoli dovuti alla discriminazione, a difficoltà mentali e fisiche, dovuti a un disagio economico e un impossibilità di investire nel proprio presente e futuro.
Cosa possiamo fare per stare bene quindi?
Dobbiamo cercare di amarci per ciò che siamo prima di tutto, fare ciò che riusciamo a costo di metterci il doppio, il triplo del tempo che pensiamo potrebbe essere necessario. Ricordiamoci di fare rete, di continuare ad informarci, di non lasciarci da parte, di continuare ad amare, di non paragonarci alle altre persone ma guardare esclusivamente se stessə, i propri desideri e le proprie necessità.
Articolo di Lucas Califano